giovedì 8 marzo 2018

“Incredibile come…” Cirò Rosso Classico Superiore Riserva DOC “Duca San Felice” 2012 - Librandi


“Incredibile come…”
Cirò Rosso Classico Superiore Riserva DOC “Duca San Felice” 2012 - Librandi

Prova di esame da sommelier. Ruoto il vino. Lo assaggio. Lo descrivo. Un Cirò.
L’esaminatore discute con il collega. "Incredibile come non vi siano Cirò buoni".
Forse oggi li ho smentiti. Forse ho trovato un’eccezione alla regola?? (...).
Ho trovato questo BUON Cirò. Ottimo vino quotidiano ad un ottimo prezzo.
Produttore Librandi. Quest’azienda è una delle principali e più importanti cantine in Calabria. Nata negli anni ’50, ha pian piano risollevato un vitigno da molti screditato: il Gaglioppo. Gran parte degli impianti di questo produttore si trovano in Val di Neto, a Cirò Marina per la precisione, in provincia di Crotone, per un’estensione di circa 230 ettari (tali da garantire un’importate produzione di due milioni di bottiglie l’anno). Grande produzione scarsa qualità? Io ho assaggiato un buon vino, quindi regola smentita.
Librandi è inoltre un’azienda che investe molto nella ricerca e nella sperimentazione, al fine di valorizzare tanto le varietà internazionali quanto quelle autoctone e minori. Tra i filari aziendali si incontra quello che i Librandi chiamano il “labirinto”, costituito da cerchi concentrici come una sorta di spirale, in cui rivivono antichi cloni di uve che non esistono più.
Insomma, un gran bel produttore.
Una parola poi sul ristorante dove ho bevuto questo buon vino. Osteria Mezzaluna a Torino. Ci andai anni fa. Il ricordo è rimasto vivo nella mia mente. Si mangia divinamente e si spende il giusto. Locale davvero molto bello. Insomma, se siete a Torino andateci. Merita davvero.
Analisi generale…
Calabriaà In Calabria si contano circa 25.000 ettari coltivati a vigneto. La Regione è per lo più collinare/montuosa. Per molti anni la Calabria ha fornito vini da taglio sia ai produttori Italiani che esteri, essendo la sua produzione dell'epoca caratterizzata per il colore intenso ed il grado alcolico elevato. Più recentemente la situazione è cambiata e la tenacia dei viticoltori Calabresi ha fatto si che siano oggi presenti in regione realtà produttive e vini di tutto rispetto. Nella regione non sono presenti DOCG. 10 sono invece le DOC e 10 le IGT.
Il vitignoà Come già accennato il Gaglioppo è un autoctono calabrese di probabile origine greca e diffusosi prevalentemente nelle province di Cosenza e Catanzaro. Questo vitigno entra a far parte di tutte la DOC rosse calabresi. Alcuni studi hanno dimostrato alcune similitudini genetiche tra questo vitigno ed il frappato.
Il vinoà Il disciplinare, in breve così dispone:
-          Zona di produzione: Le uve destinate alla produzione dei vini “Cirò” rosso, anche nelle tipologie “superiore” e “superiore riserva”, rosato e bianco devono essere prodotte nella zona di produzione appresso indicata, che comprende in tutto i territori dei comuni di Cirò e Cirò Marina e in parte i territori dei comuni di Melissa e Crucoli.
-          Base ampelografica: I vini “Cirò” rosso e rosato devono essere ottenuti da uve prodotte da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Gaglioppo minimo 80%; possono concorrere alla produzione di detti vini le uve a bacca rossa provenienti dalle varietà idonee alla coltivazione nella regione Calabria, iscritti nel Registro Nazionale delle varietà di vite per uve da vino approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare, fino ad un massimo del 20% ad esclusione delle varietà Barbera, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Sangiovese e Merlot, che possono concorrere fino ad un massimo del 10%.
-          Caratteristiche:
o   titolo alcolometrico volumico effettivo minimo: 12,50% vol;
o   acidità totale minima: 4,5 g/l;
o   estratto non riduttore minimo: 20,0 g/l;
o   colore: rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, con tendenza al granato nelle riserve;
o   odore: gradevole, delicato, intensamente vinoso;
o   sapore: secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
I vini “Cirò” rosso e “Cirò” rosso classico provenienti da uve che assicurino un titolo alcolometrico volumico minimo naturale del 13,00% vol e che all'atto dell'immissione al consumo abbiano un titolo alcolometrico volumico complessivo minimo del 13,50%vol, possono fregiarsi della qualificazione di “superiore”.
“Cirò” rosso classico superiore che siano stati sottoposti ad un invecchiamento non inferiore a due anni, possono riportare in etichetta la qualifica di “riserva”.

Eccoci ora al “mio
Cirò Rosso Classico Superiore Riserva DOC “Duca San Felice” 2012 - Librandi


Grazie a Giulia Costanza - Giultzz per la bellissima immagine

Eccoci infine a parlare della mia esperienza.
Mi portano la bottiglia a tavola.
Purtroppo non mi è piaciuta esteticamente. Ho trovato che l’etichetta non rendesse giustizia al vino. Molti mi direbbero: importa il contenuto. Vero. Verissimo. Però anche l’occhio vuole la sua parte…e questa etichetta non mi è piaciuta.
Verso il vino nel bicchiere. Di un bel rosso rubino intenso. Sei anni sulle spalle. Il colore non ha minimamente risentito.
Lo porto al naso.
Frutta rossa matura, amarena, leggera prugna. Un nitido speziato di pepe nero, chiodi di garofano.
Un leggero e piacevole sottofondo quasi di affumicato. Nitida anche la nota balsamica.
Un bel naso. Piacevole. Pulito.
Lo bevo. Caldo di 14,5 gradi. Assolutamente piacevole. Equilibrato, rotondo, fresco.
Giusto il tannino.
Insomma, un buon vino.
Abbinamento? Vino sicuramente da Carne. Anche con della cacciagione non sfigurerebbe.
Lo compro?
Direi di sì. Un buon vino da tutti i giorni. Ottimo rapporto qualità prezzo. Si beve bene e volentieri. Quindi mi sento di consigliarlo.
NN

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