“Incredibile
come…”
Cirò Rosso
Classico Superiore Riserva DOC “Duca San Felice” 2012 - Librandi
Prova
di esame da sommelier. Ruoto il vino. Lo assaggio. Lo descrivo. Un Cirò.
L’esaminatore
discute con il collega. "Incredibile come non vi siano Cirò buoni".
Forse
oggi li ho smentiti. Forse ho trovato un’eccezione alla regola?? (...).
Ho
trovato questo BUON Cirò. Ottimo vino quotidiano ad un ottimo prezzo.
Produttore
Librandi. Quest’azienda è una delle principali e più importanti cantine in Calabria. Nata negli anni ’50, ha pian piano risollevato un vitigno da molti
screditato: il Gaglioppo. Gran parte degli impianti di questo produttore si
trovano in Val di Neto, a Cirò Marina per la precisione, in provincia di
Crotone, per un’estensione di circa 230 ettari (tali da garantire un’importate produzione
di due milioni di bottiglie l’anno). Grande produzione scarsa qualità? Io ho
assaggiato un buon vino, quindi regola smentita.
Librandi
è inoltre un’azienda che investe molto nella ricerca e nella sperimentazione,
al fine di valorizzare tanto le varietà internazionali quanto quelle autoctone
e minori. Tra i filari aziendali si incontra quello che i Librandi chiamano il
“labirinto”, costituito da cerchi concentrici come una sorta di spirale, in cui
rivivono antichi cloni di uve che non esistono più.
Insomma,
un gran bel produttore.
Una
parola poi sul ristorante dove ho bevuto questo buon vino. Osteria Mezzaluna a
Torino. Ci andai anni fa. Il ricordo è rimasto vivo nella mia mente. Si mangia
divinamente e si spende il giusto. Locale davvero molto bello. Insomma, se
siete a Torino andateci. Merita davvero.
Analisi generale…
Calabriaà In Calabria si contano circa 25.000
ettari coltivati a vigneto. La Regione è per lo più collinare/montuosa. Per
molti anni la Calabria ha fornito vini da taglio sia ai produttori Italiani che
esteri, essendo la sua produzione dell'epoca caratterizzata per il colore
intenso ed il grado alcolico elevato. Più recentemente la situazione è cambiata
e la tenacia dei viticoltori Calabresi ha fatto si che siano oggi presenti in
regione realtà produttive e vini di tutto rispetto. Nella regione non sono presenti
DOCG. 10 sono invece le DOC e 10 le IGT.
Il vitignoà Come già accennato il Gaglioppo è un autoctono calabrese di
probabile origine greca e diffusosi prevalentemente nelle province di Cosenza e
Catanzaro. Questo vitigno entra a far parte di tutte la DOC rosse calabresi. Alcuni
studi hanno dimostrato alcune similitudini genetiche tra questo vitigno ed il frappato.
Il vinoà Il disciplinare, in
breve così dispone:
-
Zona di
produzione: Le uve destinate alla produzione dei vini “Cirò” rosso, anche
nelle tipologie “superiore” e “superiore riserva”, rosato e bianco devono
essere prodotte nella zona di produzione appresso indicata, che comprende in
tutto i territori dei comuni di Cirò e Cirò Marina e in parte i territori dei
comuni di Melissa e Crucoli.
-
Base
ampelografica: I vini “Cirò” rosso e rosato devono essere ottenuti da uve
prodotte da vigneti aventi, nell’ambito aziendale, la seguente composizione
ampelografica: Gaglioppo minimo 80%; possono concorrere alla produzione di
detti vini le uve a bacca rossa provenienti dalle varietà idonee alla
coltivazione nella regione Calabria, iscritti nel Registro Nazionale delle
varietà di vite per uve da vino approvato con D.M. 7 maggio 2004 e successivi
aggiornamenti, riportati nell’allegato 1 del presente disciplinare, fino ad un
massimo del 20% ad esclusione delle varietà Barbera, Cabernet franc, Cabernet
sauvignon, Sangiovese e Merlot, che possono concorrere fino ad un massimo del
10%.
-
Caratteristiche:
o
titolo
alcolometrico volumico effettivo minimo: 12,50% vol;
o
acidità
totale minima: 4,5 g/l;
o
estratto
non riduttore minimo: 20,0 g/l;
o
colore:
rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei, con tendenza al
granato nelle riserve;
o
odore:
gradevole, delicato, intensamente vinoso;
o
sapore:
secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
I
vini “Cirò” rosso e “Cirò” rosso classico provenienti da uve che assicurino un
titolo alcolometrico volumico minimo naturale del 13,00% vol e che all'atto
dell'immissione al consumo abbiano un titolo alcolometrico volumico complessivo
minimo del 13,50%vol, possono fregiarsi della qualificazione di “superiore”.
“Cirò”
rosso classico superiore che siano stati sottoposti ad un invecchiamento non
inferiore a due anni, possono riportare in etichetta la qualifica di “riserva”.
Eccoci ora al “mio”
Cirò
Rosso Classico Superiore Riserva DOC “Duca San Felice” 2012 - Librandi
Grazie a Giulia Costanza - Giultzz per la bellissima immagine
Eccoci infine a parlare della mia esperienza.
Mi portano la bottiglia a tavola.
Purtroppo non mi è piaciuta esteticamente. Ho trovato che l’etichetta
non rendesse giustizia al vino. Molti mi direbbero: importa il contenuto. Vero.
Verissimo. Però anche l’occhio vuole la sua parte…e questa etichetta non mi è
piaciuta.
Verso il vino nel bicchiere. Di un bel rosso rubino intenso. Sei anni sulle spalle. Il colore non ha minimamente risentito.
Lo porto al naso.
Frutta rossa matura, amarena, leggera prugna. Un nitido speziato
di pepe nero, chiodi di garofano.
Un leggero e piacevole sottofondo quasi di affumicato. Nitida
anche la nota balsamica.
Un bel naso. Piacevole. Pulito.
Lo bevo. Caldo di 14,5 gradi. Assolutamente piacevole. Equilibrato, rotondo, fresco.
Giusto il tannino.
Insomma, un buon vino.
Abbinamento? Vino sicuramente da Carne. Anche con della cacciagione
non sfigurerebbe.
Lo compro?
Direi di sì. Un buon vino da tutti i giorni. Ottimo rapporto
qualità prezzo. Si beve bene e volentieri. Quindi mi sento di consigliarlo.
NN
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