“In un crescendo.
Montefalco Sagrantino DOCG”
Oggi
descriverò il "Montefalco Sagrantino DOCG", figlio della terra alla quale devo il
50% del mio DNA. Non lo avevo mai assaggiato prima…
Ottimo vino...
Rustico…
Potente…
All'inizio
quasi non sentivo i 15 gradi alcolici, ben mascherati dal corpo e dai profumi del vino…
Poi
“in un crescendo” si è rivelato in tutto il suo calore.
Il
mio compare di bevute ha così esordito “boia
un missile, una bomba, bello ignorante (nel senso più che buono del gergo fiorentino)”. Non posso dargli torto.
Montefalco
Sagrantino DOCG, “Carapace”, anno 2010, produttore Tenute Lunelli (Tenuta Castelbuono).
Analisi generale…
L’Umbriaà L'Umbria è una regione sia dal punto di
vista climatico (inverni non molto freddi ed estati calde ed asciutte e forti
escursioni termiche), che dal punto di vista territoriale (quasi totale assenza
di zone pianeggianti), particolarmente vocata alla produzione vitivinicola. Le
rese inoltre sono piuttosto basse, presupposto essenziale per una produzione di
qualità.
Il vitigno à
Il vitigno autoctono Sagrantino, uvaggio esclusivo del vino di oggi, è tra i
più diffusi in Umbria. È un vitigno a bacca nera, che da origine a vini
particolarmente potenti e che si prestano all’invecchiamento.
Il vinoà
Il disciplinare, in breve così dispone:
-
Zona di
produzione: Le colline di Montefalco, a sud di Perugia, nel cuore
dell'Umbria
-
Base
ampelografica: Sagrantino in purezza
-
Affinamento/invecchiamento:
Il Montefalco Sagrantino secco può essere commercializzato solamente dopo avere
subito un periodo di maturazione di almeno 30 mesi, di cui almeno 12 in botte.
-
Caratteristiche:
o
titolo
alcolometrico volumico effettivo minimo: 13%
o
acidità
totale minima: 5 per mille
o
estratto
non riduttore minimo: 26 per mille
o
colore:
rosso rubino intenso, talvolta con riflessi violacei e tendente al granato con
l'invecchiamento
o
odore:
delicato, caratteristico che ricorda quello delle more di rovo
o
sapore:
asciutto, armonico
Se
ne produce pure una versione passita, sempre DOCG, che ahimè non ho ancora
assaggiato.
Eccoci ora al “mio”
Montefalco Sagrantino DOCG, “Carapace”, anno 2010, produttore Tenute
Lunelli (Tenuta Castelbuono).
Partiamo, come di consueto, dall’analisi della bottiglia.
La definirei “simbolica”.
Molto bello l’emblema delle “Tenute Lunelli” con le fasi
lunari.
Bello davvero.
Così come il simbolo sopra il nome del vino, “Tenuta
Castelbuono”.
Tutto molto d’impatto.
Anche le scritte descrittive sull’etichetta davanti erano
ben fatte. Il rischio è che “impallino” l’etichetta di primo impatto. Questo
però non è il caso.
L’ho versato nel bicchiere, avendo cura di farlo respirare
un po' (con i vini particolarmente importanti, per corpo e componente alcolica
è consigliabile). Il colore era di un rosso intenso, con un’unghia tendente al
granato, certamente dovuta ai sette anni di invecchiamento.
Al naso era molto intenso, forse per i profumi “veicolati”
dalla forte gradazione e dalla nota balsamica. Prima ciliegia matura, poi
amarena, infine prugna. Distinguibile anche una nota di violetta.
Importante presenza anche di note speziate: cannella, chiodi
di garofano e pepe.
Una buona nota di legno e di tabacco.
Insomma, un naso molto importante.
Intenso.
Piacevole.
Non si è smentito in bocca. Di grande struttura. Buona
acidità e tannino rustico ma piacevole.
Inizialmente il tutto “mascherava” i 15% alcolici…poi si
sono palesati in un continuo crescendo. Un vino molto caldo. Caldissimo (come si direbbe dalle mie parti, "l'ho accusato"). Ma in
modo piacevole.
Da degustare ad una temperature di 18-20 gradi (come tutti i
grandi vini rossi), per accompagnare robusti arrosti di carne della tradizione
Umbra, così come selvaggina sia da pelo che da piuma. Ci vedrei molto bene un
bel cinghiale.
Quindi come sempre…lo compro?
Direi di sì.
Ottimo vino.
Molto rustico, ma in modo piacevole. Ideale per allietare
una bella serata (15 gradi allieterebbero qualsiasi cosa…). Prezzo giusto. Poco meno di 20 euro.
NN
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