“Piacevolmente asciutto”
Nizza DOCG
Proprio ieri ho potuto
assaggiare questa Barbera.
Ottimo vino.
Perché ho intitolato la mia
analisi con le parole “Piacevolmente
asciutto”.
È stato per me l’elemento
caratterizzante…quel qualcosa che te lo farà ricordare. Ad ogni sorso infatti la
mia bocca rimaneva totalmente asciutta, pronta a bere immediatamente una nuova
sorsata. Una sensazione veramente piacevole.
Nizza DOCG
Analisi generale…
Il Piemonte --> Il Piemonte, insieme a Toscana e Veneto, costituisce una delle
principali Regioni vinicole italiane, culla di ben 16 DOCG, 42 DOC e nessuna
IGT. Veramente una produzione degna di nota.
Il
vitigno --> Il Piemonte, in particolare le
zone del Monferrato, sono caratterizzata dalla presenza del vitigno di oggi: la
Barbera. Questo vitigno a bacca nera, ritenuto autoctono del Piemonte, è uno
dei più diffusi in Italia. I vini che ne derivano sono caratterizzati da colore
rosso rubino intenso (vista l’importante presenza fenolica) e da una ottima
componente olfattiva.
Il
vino --> Il disciplinare, in breve così dispone:
-
Zona di produzione: Si tratta sostanzialmente di
una sottozona del Barbera d’Asti situata nella zona di Nizza Monferrato.
-
Base ampelografica: 100% Barbera
-
Caratteristiche:
o
titolo alcolometrico volumico
effettivo minimo:
13,00% vol.; con indicazione di “vigna”: 13,50% vol.
o
acidità totale minima: 5,0 g/l;
o
estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l e 28,0 g/l con
indicazione di “vigna”.
o
colore: rosso rubino, intenso,
tendente al granato con l'invecchiamento;
o
odore: intenso caratteristico, etereo;
o
sapore: corposo, armonico e
rotondo.
Eccoci ora al “mio”
“Cipressi”,
Nizza DOCG, anno 2014, produttore Michele Chiarlo.
Purtroppo
non ho bevuto questo prodotto nella sua annata migliore…me ne rammarico.
Il 2014
infatti, è stata un’annata piovosa e abbastanza disastrosa per molti produttori.
Chi è stato capace ha fatto di necessità virtù, mettendo sul mercato un prodotto
comunque all’altezza.
È proprio
questo il caso.
Ho bevuto
veramente un ottimo vino. Veramente un’ottima barbera.
Però
una cosa per volta.
Prima l’analisi
visiva.
Etichetta
bellissima.
Davvero.
Bella l’immagine. Belli i colori.
Davvero d’impatto. Non può passare inosservata.
Il
retro-etichetta è chiaro e sintetico.
Insomma,
visivamente un’ottima bottiglia.
Il vino
nel bicchiere risulta limpido e di un rosso rubino intenso, con un’unghia
granata appena percettibile.
Al naso
intenso.
I profumi quasi eterei.
Quasi come venissero veicolati dalla nota minerale
fresca e da quella balsamica che lo contraddistingue.
Gli odori si percepiscono
piuttosto nettamente. Come si direbbe in gergo, un naso pulito.
Frutta rossa, ciliegia
matura, quasi amarena, pepe nero molto netto. Si percepisce poi una leggera
violetta, un leggero sentore di legno (il famoso boisé; questo vino fa infatti
12 mesi di botte grande) e una nota di tabacco dolce.
In bocca
si conferma elegante.
Permane fresco, minerale e balsamico.
Il mio amato
compare di bevute è sempre fonte d’ispirazione: “Dannazione! Sembra un transessuale…è rosso ma pare quasi un bianco!”.
Lei preferisce i rossi, di stampo “meridionale”, con un gran corpo, di una certa
importanza.
È educativo
interfacciarsi con chi è appassionato di vino ma non lo “studia”. Il loro commento è molto più eloquente, effettivo e chiaro.
Senza filtri.
Si tratta di un vino rosso più spigoloso e fresco è vero. Molto
diverso da un vino Siciliano per intendersi.
Proseguo…
Calda
la componente alcolica.
Ben 14 gradi.
Il corpo e la freschezza li
nascondono bene.
Elegante
il tannino.
Il complesso
lo rendeva un bel vino davvero. Ho soprattutto apprezzato il fatto che
ripulisse ad ogni sorso il palato. Ogni volta ero pronto a bermene ancora.
Lo abbinerei con dei salumi o delle carni rosse.
Quindi
lo compro?
Certamente
sì. Non ho bevuto l’annata migliore, ma ho bevuto comunque un ottimo vino. Sicuramente un bel segnale.
Giusto
il prezzo. Introno ai 12 euro.
NN
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