mercoledì 31 gennaio 2018

“Tiepida Freschezza” Ruché di Castagnole Monferrato DOCG, “Limpronta”, annata 2013, produttore Montalbera

“Tiepida Freschezza”
Ruché di Castagnole Monferrato DOCG, “Limpronta”, annata 2013, produttore Montalbera
Il Ruchè è un vitigno autoctono dei più rari tra quelli coltivati nel Monferrato astigiano”.
Così troverete sull’internet cercando questo vitigno.
Quindi dovevo assolutamente provarlo.
Mi cade l’occhio sulla bottiglia in enoteca.
Produttore Montalbera.
La Famiglia Morando, fondatrice della cantina Montalbera, è protagonista da anni e anni nel mondo vitivinicolo piemontese. Possiede nella zona del Monferrato (La zona vitata del Monferrato è inoltre patrimonio dell’Unesco…) circa 160 ettari vitati e 15 circa nelle Langhe.
Un’azienda che crede molto sulla sua terra e sui suoi vitigni. Non solo a parole. Ha infatti puntato forte su questo particolare vitigno autoctono, investendo per altro anche nella ricerca scientifica per tracciare una vera e propria patente genetica della varietà, mettendola in comparazione con quella di altre uve. Risultato? Il vitigno più simile al Ruché è il pinot nero.
Tra vini più noti di questa azienda c’è il Ruché di Castagnole Monferrato DOCG "L'Accento", un vino che ha ricevuto svariati riconoscimenti. Non mancherò certamente di testarlo.
Ruché di Castagnole Monferrato DOCG, “Limpronta”, annata 2013, produttore Montalbera
Analisi generale…
Il Piemonteà Il Piemonte è una delle più grandi regioni vitivinicole italiane (circa 50.000 ha vitati), non solo per estensione. Entra infatti di diritto tra le regioni regine per quanto riguarda il vino.
vitignoà Il Ruchè è un vitigno autoctono dei più rari tra quelli coltivati nel Monferrato astigiano. Deriva probabilmente da un vitigno importato dalla Borgogna da monaci che li impiantarono vicino al convento oggi scomparso di San Rocco. I terreni calcarei, asciutti, con elevata insolazione della zona di produzione regalano un vino di grande qualità, prodotti in quantità limitata. In passato era destinato al consumo famigliare. È DOC dal 1987, per la sua originalità ha conosciuto nell’ultimo decennio un successo crescente, consolidato con il riconoscimento a DOCG nel 2010.
Il disciplinare, in breve così dispone:
-          Zona di produzione: La zona di produzione del vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Ruchè di Castagnole Monferrato” comprende l’intero territorio dei seguenti comuni in provincia di Asti: Castagnole Monferrato, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi.
-          Base ampelografica: Il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Ruchè di Castagnole Monferrato” deve essere ottenuto dalle uve provenienti da vigneti aventi in ambito aziendale la seguente composizione ampelografica:
o   Ruchè: minimo 90%;
o   Barbera e Brachetto da soli o congiuntamente: massimo 10%.
-          Caratteristiche:
o   titolo alcolometrico volumico effettivo minimo: 12,50% vol 
o   acidità totale minima: 4 g/l;
o   estratto non riduttore minimo: 21 g/l e
o   colore: rosso rubino con leggeri riflessi violacei talvolta anche tendenti all’aranciato;
o   odore: intenso, persistente, leggermente aromatico, fruttato, anche speziato con adeguato affinamento;
o   sapore: secco, rotondo, armonico, talvolta leggermente tannico, di medio corpo, con leggero retrogusto aromatico, talvolta con sentori di legno;
Eccoci ora al “mio
Ruché di Castagnole Monferrato DOCG, “Limpronta”, annata 2013, produttore Montalbera


Illustrazione di giultzz - giulia costanza

Prima di iniziare subito con a presentarvi la bottiglia, vorrei spendere due parole su sito di questo produttore.
Veramente ben fatto. Chiaro. Chiarissimo. Illustra in modo dettagliato anche i terreni di produzione. Ottimo.
La bottiglia esteticamente si presenta sobria e semplice, non molto appariscente. Con una bella “impronta” sul nome.
Retro-etichetta chiaro.
Ruchè in purezza. Affinamento in barriques.
Verso il vino nel bicchiere. Di un bel colore rosso rubino, leggermente tendente al granata.
Finalmente ci metto il naso.
Davvero molto elegante. Si ricorda un po' il Pinot nero. Ma è particolare.
Un odore molto intenso, tendente al dolce.
Frutta rossa matura. Ribes, fragola e amarena.
Poi spezie. Intensissime. pepe nero, noce moscata, cannella, rosa essiccata.
Poi una netta vena minerale e balsamica. Chiari i sentori Boisè.
Un gran bel naso, davvero.
Lo assaggio. Bellissima freschezza, fine il tannino.
Poi ecco che sale il calore dei 14,5 gradi. Una piacevole tiepida freschezza…
Evidente la sapidità. Ottima struttura.
Piacevole al naso, piacevole in bocca.
Davvero un ottimo vino, di un produttore che costruisce la propria attività intorno ai frutti autoctoni della sua terra.
Tutto molto bello e tutto molto buono.
Compliementi.
NN





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